GLI IMPIANTI ELETTRICI NEI BAGNI SECONDO LE NORME CEI

Impianti nei bagni

GLI IMPIANTI ELETTRICI NEI BAGNI SECONDO LE NORME CEI

ELETTRO FLASH FA CHIAREZZA SULL’ARGOMENTO

I locali da bagno presentano condizioni ambientali particolari che determinano maggiori rischi, soprattutto legati alla possibilità di elettrocuzione per contatti diretti o indiretti.

La normativa stabilisce provvedimenti supplementari di sicurezza per l’installazione di impianti elettrici nei locali da bagno poiché questi presentano condizioni ambientali particolari che determinano maggiori rischi rispetto ad altri locali, rischi soprattutto legati alla possibilità di elettrocuzione per contatti diretti o indiretti.

Il principale riferimento normativo è costituito dalla Norma CEI 64-8 Parte 7 “Ambienti ed applicazioni particolari”, che fissa le prescrizioni che devono soddisfare gli impianti elettrici realizzati in ambienti specifici, tra cui i locali contenenti una vasca da bagno fissa o una doccia, e le zone circostanti. Queste prescrizioni integrano, modificano o a volte sostituiscono, le prescrizioni generali della norma.

Il bagno e le zone di pericolosità

Le regole di installazione in questi ambienti dipendono dall’individuazione di zone di pericolosità definite a partire dalla posizione della vasca e/o della doccia all’interno del locale, individuando cioè dei volumi detti “zone”, all’interno delle quali impianto e componenti elettrici devono avere date caratteristiche minime.

La Norma CEI 64-8 Parte 7 definisce le zone come segue:

• La Zona 0: è il volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia. Per docce senza piatto, l’altezza della zona 0 è di 10 cm e la sua superficie ha la stessa estensione orizzontale della zona 1.

• La zona 1 è delimitata:

o dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito. Se, tuttavia, il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a più di 15 cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25 m al di sopra di questo fondo;

o dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia; oppure, per le docce senza piatto, dalla superficie verticale posta a 1,20 m dal punto centrale del soffione agganciato posto sulla parete o sul soffitto.

• La zona 2 è delimitata:

o dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale situato a 2,25 m al di sopra del livello del pavimento finito;

o dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla distanza di 0,60 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa. Per le docce senza piatto, non esiste una zona 2 ma una zona 1 aumentata a 1,20 m.

• La zona 3 è delimitata:

o dal livello del pavimento finito e dal piano situato a 2,25 m sopra il pavimento;

o dalla superficie verticale al bordo della zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del piatto doccia, e dalla superficie verticale posta alla distanza di 2,40 m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa.

Le dimensioni sono misurate tenendo conto della presenza di pareti e di ripari fissi. Le zone 1, 2 e 3 non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture, se queste sono munite di serramenti, come raffigurato nelle figure 1 e 2.

Bagno: scelta e installazione dei componenti elettrici

Relativamente alla scelta e installazione dei singoli componenti elettrici, Elettro Flash ricorda che la Norma CEI 64-8 Parte 7, a seconda della zona, indica le relative prescrizioni.

Grado di protezione

I singoli componenti devono avere almeno i seguenti gradi di protezione:

• Zona 0: IPX7;

• Zone 1 e 2: IPX4;

• Zone 3: IPX1.

Condutture elettriche

• Zona 0: sono ammesse condutture incassate nelle pareti con profondità maggiore di 5 cm.

• Zona 1 e 2: sono ammesse condutture incassate nelle pareti con profondità maggiore di 5 cm. Sono inoltre ammesse condutture a vista o incassate a profondità inferiore a 5 cm purché presentino un isolamento corrispondente alla classe II, non presentino alcun rivestimento metallico e siano limitate ai tratti necessari per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori ammessi nella zona corrispondente.

• Zona 3: sono ammesse condutture incassate nelle pareti con profondità maggiore di 5 cm. Sono inoltre ammesse condutture a vista o incassate a profondità inferiore a 5 cm purché presentino un isolamento corrispondente alla classe II e non presentino alcun rivestimento metallico.

Nelle zone 0, 1 e 2, non sono ammesse cassette di derivazione o di giunzione.

Dispositivi di comando, protezione, sezionamento

• Zona 0: non sono ammessi.

• Zona 1: sono ammessi interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V CA o a 30 V CC con sorgente di alimentazione posta all’esterno delle zone 0, 1 e 2.

Non sono ammesse prese a spina e apparecchi di protezione e comando di circuiti non SELV.

• Zona 2: sono ammessi interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V CA o a 30 V CC con sorgente di alimentazione posta all’esterno delle zone 0, 1 e 2; prese a spina alimentate da trasformatore di isolamento a bassa potenza incorporato nella spina stessa; interruttori incorporati negli apparecchi utilizzatori ammessi per la zona 2.

• Zona 3: sono ammesse prese a spina, interruttori e altri apparecchi di comando se si verifica una delle seguenti disposizioni:

• protezione individuale mediante separazione elettrica;

• alimentazione mediante circuiti SELV;

• protezione mediante interruttore differenziale con Idn < 30 mA.

Apparecchi utilizzatori

• Zona 0: possono essere installati solo apparecchi che contemporaneamente:

• siano adatti all’uso in questa zona secondo le relative norme e siano montati secondo le indicazioni del costruttore;

• siano connessi e fissati in modo permanente e siano protetti mediante circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12 V in CA e 30 V in CC.

• Zona 1: possono essere installati solo apparecchi utilizzatori fissi e connessi in modo permanente, adatti all’installazione in questa zona secondo le istruzioni per l’uso e il montaggio del costruttore, e apparecchi come: vasca idromassaggio, pompe doccia, impianti di ventilazione, scalda acqua elettrici, apparecchi di illuminazione, apparecchi protetti mediante circuiti SELV o PELV con tensione nominale non superiore a 25 V in CA e 60 V in CC.

• Zona 2: possono essere installati solo scaldacqua elettrici o apparecchi di illuminazione di Classe I o II, apparecchi di riscaldamento di Classe I o II e unità di Classe I o II per vasche idromassaggio purché rispettino le relative Norme.

Collegamento equipotenziale supplementare

In aggiunta alle prescrizioni precedenti, Elettro Flash ricorda che è necessario realizzare un collegamento equipotenziale che colleghi le masse estranee situate nelle zone 1, 2, 3 ai conduttori di protezione delle masse situate nelle zone suddette, allo scopo di evitare che queste possano introdurre nel locale bagno tensioni pericolose. In particolare, per le tubazioni metalliche, è sufficiente che esse siano collegate all’ingresso del locale.

Per quanto riguarda le altre masse estranee, si ricorda che la vasca da bagno non è in genere collegata ai ferri di armatura del cemento armato, per cui non deve essere considerata una massa estranea e quindi non deve essere collegata al conduttore di protezione. I telai metallici di porte e finestre, inseriti nelle tradizionali pareti in muratura e non estendenti ad altri locali, devono essere considerate masse estranee e pertanto non devono essere collegati al sistema equipotenziale.

Non solo sicurezza

In conclusione, si ricordano alcune indicazioni per i locali contenenti bagni o docce che non riguardano esclusivamente la sicurezza degli impianti, ma rispondono a necessità di funzionalità degli impianti stessi. In particolare:

1. il Capitolo 37 della Norma CEI 64-8 “Ambienti residenziali – Prestazioni dell’impianto” che, alle già citate prescrizioni di sicurezza, affianca indicazioni prestazionali minime per gli impianti in riferimento ai diversi livelli prestazionali e di fruibilità che, relativamente ai locali contenenti bagni o docce, sono riassunti in tabella di dotazione minime, concordabili con ogni cliente.

2. Ultimo riferimento è alla Specifica Tecnica CEI 64-21 “Ambienti residenziali – Impianti adeguati all’utilizzo da parte di persone con disabilità o specifiche necessità”, pubblicata nel dicembre 2016 e destinata agli impianti di unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o di unità abitative mono o plurifamiliari, adeguati all’utilizzo da parte di persone con disabilità o specifiche necessità (identificate con la sigla PNA).

Il documento individua 9 categorie di PNA e per ciascuna di esse vengono segnalate ed esaminate le caratteristiche che ogni componente di impianto dovrebbe possedere per migliorare la qualità di vita dell’utilizzatore.

Inoltre è presente un allegato dedicato alle quote installative delle apparecchiature per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, con lo scopo di integrare e modificare le prescrizioni riportate nella Norma CEI 64-8 in generale e nel Capitolo 37 in particolare, oltre che di complementare la materia regolata dal Decreto Ministeriale – Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”.

Con specifico riferimento ai locali di nostro interesse e a mero titolo esemplificativo, Elettro Flash fornisce alcune indicazioni relative a:

comando dei rubinetti per l’erogazione dell’acqua: in proposito, la Specifica Tecnica richiede la predisposizione di tubi, cassette o scatole in prossimità per consentire l’alimentazione elettrica dei rubinetti dotati di sensore automatico alimentati a tensione di rete;

le porte interne, ad esempio quelle dei servizi igienici e dei locali da bagno, così come le finestre, dovrebbero essere dotati di un sistema di apertura e chiusura automatico disattivabile dalla PNA;

in merito alla segnalazione e agli allarmi, è ragionevole pensare che le funzionalità di rilevazione e segnalazione automatica del verificarsi di date condizioni abbiano per una PNA un’importanza maggiore di quella che rivestono per un utente tipo. Per gli eventi più critici e per le PNA più critiche, sarebbe utile che la segnalazione d’allarme fosse anche remotizzata. In particolare, legata al tema che si sta trattando nel presente articolo, si ricorda la Rilevazione di allagamento, per la quale è richiesto che, in caso di allarme, l’impianto sia collegato ad una elettrovalvola in grado di chiudere l’erogazione di acqua.

Il team di Elettro Flash è a tua completa disposizione per progettare o installare la soluzione più adatta alle tue esigenze. La nostra professionalità, unita alla nostra esperienza, è il valore aggiunto della nostra azienda.

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